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Mena, Juan de.

Poeta spagnolo. Iniziò la sua formazione a Salamanca, continuandola in seguito a Córdoba e a Roma, dove approfondì lo studio della lingua latina. Tornato in patria acquistò grande fama come letterato e umanista e divenne tra l'altro "segretario per le lettere latine" del re Giovanni II di Castiglia. La parte più originale della sua produzione è costituita da poesie liriche di tono amoroso-cortese e da poemi allegorico-dottrinali. Tra le sue opere, ricordiamo in particolare: La coronación del marqués de Santillana, viaggio nell'oltretomba che si conclude con l'incoronazione in paradiso del marchese di Santillana, poeta e amico di M.; il Claro-Escuro; il Laberinto de Fortuna, detto anche Las Trescientas dal numero delle strofe (297 ottave di "arte mayor", più tre aggiunte). In quest'ultima opera il poeta immagina di essere trasportato nel palazzo della Fortuna, dove gli vengono mostrate tre enormi ruote simboleggianti, rispettivamente, il passato, il presente, il futuro. Ciascuna di queste ruote è composta da sette cerchi, nei quali si trovano personaggi esemplari. Nella ruota riguardante il futuro è posto Giovanni II, per il quale si prevedono gloria e onori; il poema, infatti, aveva un intento celebrativo e si proponeva di diventare l'epopea dell'unità nazionale (Córdoba 1411 - Torrelaguna, Madrid 1456).